GINEVRA – Garantire alle lavoratrici adeguate misure di protezione in caso di maternità non solo è possibile ma può essere vantaggioso anche per le Piccole e medie imprese. Questo è quanto emerso dallo studio Maternity protection in SMEs: An international review (Protezione della maternità nelle Pmi: una rassegna internazionale) realizzato da Ilo Dipartimento per l’uguaglianza e le e condizioni di lavoro e Dipartimento per le imprese.
Secondo la ricerca i vantaggi per le imprese si misurano primariamente in termini di fidelizzazione del lavoratore, con un aumento del senso di appartenenza all’azienda, del benessere lavorativo e della produttività, e quindi con l’abbattimento dei costi legati al reclutamento e al turn over di personale.
Le misure di tutela della genitorialità hanno però un costo e anche se nel lungo termine le aziende possono trarne beneficio è necessario individuare nuove politiche di sostegno. Queste alcune delle soluzioni di sostegno individuate dalla ricerca.
In primo luogo, è necessario che il congedo di maternità sia finanziato da assicurazioni sociali obbligatorie o da fondi pubblici e che siano predisposti strumenti di sostegno finanziario e altri incentivi per le piccole imprese. I governi potrebbero inoltre aiutare le Pmi ad affrontare i costi indiretti semplificando le procedure amministrative o aiutandoli a gestire le potenziali carenze di flussi di cassa.
Altre misure di sostegno potrebbero comprendere la comunicazione di informazioni ai datori di lavoro sulle disposizioni di legge e la diffusione di consigli pratici su come sostituire i dipendenti in congedo parentale e gestire il loro ritorno al lavoro. Lo studio Ilo mostra che alcune misure di protezione della maternità possono essere implementate con costi molto contenuti. Questo il caso ad esempio della promozione e del supporto per l’allattamento al seno sul posto di lavoro.
Infine, la relazione chiede che le disposizioni sulla protezione della maternità nelle Pmi, possano essere adottate e rese obbligatorie anche nei Paesi in via di sviluppo, dove un gran numero di piccole e medie imprese opera nell’economia informale e dove la maggior parte delle donne non ha tutele nella maternità.
Allo stesso tempo si richiede che si mantenga alto il livello di tutela anche nei Paesi ad alto reddito dove l’attuale propensione a contratti di lavoro atipici (part-time, lavoro occasionale, contratti a progetto o temporanei) rischia di discriminare molti lavoratori e molte lavoratrici.
Per approfondire: protezione della maternità nelle Pmi studio Ilo