LUSSEMBURGO – Pubblicato da Eurostat, The REACH baseline study 5 years update, aggiornamento dello studio preliminare condotto dall’istituto nel 2007 per valutare l’impatto in Europa dell’introduzione del sistema REACH.
Lo studio presenta le stime del rischio causato da sostanze chimiche e una valutazione della qualità dei dati specifici sulle sostanze disponibili nel giugno 2007, quando REACH è entrato in vigore, e il loro aggiornamento dopo 5 anni. L’obiettivo principale dell’aggiornamento dello studio preliminare REACH è quello di calcolare i valori relativi al 2011 e di confrontarli con quelli disponibili nel 2007.
Prende in considerazione un insieme rappresentativo di 237 sostanze di riferimento selezionate casualmente. Il rischio nominale e la qualità delle informazioni disponibili su queste sostanze sono state quantificate ed espresse in termini di “punteggi di rischio” e “punteggi di qualità”.
L’aggiornamento risponde a due domande chiave.
La prima: l’introduzione di REACH ha portato ad un miglioramento della qualità dei dati pubblicamente disponibili per la valutazione dei prodotti chimici?
I punteggi riferiti al 2011 mostrano un marcato aumento della qualità dei dati disponibili per la valutazione delle sostanze registrate. Nello specifico:
- i punteggi di qualità mostrano un netto miglioramento nella qualità del database di valutazione di 62 sostanze (46 sostanze chimiche HPV e 16 SVHC);
- il miglioramento della qualità è evidente in tutte le quattro aree di impatto: lavoratori, consumatori, ambiente ed esposizione ambientale per l’uomo;
- per la maggior parte dei prodotti chimici HPV e SVHC, è migliorata la qualità dei dati sulla stima dell’esposizione e sulla stima di tossicità;.
- per la prima volta, alcune delle sostanze di riferimento hanno raggiunto la migliore qualità possibile in alcune aree di impatto;
- grazie alla registrazione REACH sono ora disponibili i valori di DNEL (Derived No-Effect Levels) che misura il livello di esposizione alla sostanza sopra il quale l’uomo non dovrebbe essere esposto, e di PNEC (Predicted No Effect Concentration) che misura la concentrazione di una sostanza in qualsiasi ambiente sotto la quale effetti avversi con grande probabilità non accadranno durante lunghi o brevi termini di esposizione, per un gran numero di sostanze.
La seconda: l’introduzione di REACH ha portato ad una riduzione dei rischi chimici per l’uomo e per l’ambiente?
I risultati dell’aggiornamento dello studio preliminare del REACH mostrano dal 2007 al 2011 una marcata riduzione degli indici di caratterizzazione del rischio e dei punteggi di rischio.
Si ritiene che l’evidente miglioramento del controllo del rischio, sia ampiamente dovuto all’introduzione di REACH. Nello specifico:
- è stata rilevata una marcata diminuzione dei punteggi di rischio nella valutazione aggregata di 62 sostanze;
- il calo dei punteggi di rischio è quasi interamente dovuta alla diminuzione dei rapporti di caratterizzazione del rischio, RCR (Risk Characterization Ratio). Questo valore identifica il rapporto tra esposizione (DNEL )e PEC (Predicted Environmental Concentration) o PNEC;
- l’analisi mostra una marcata riduzione della frazione di sostanze che hanno un valore di RCR o superiore a 1 e/o superiori a 10 in tutte e quattro le aree di impatto;
- per quasi tutte le sostanze, è cambiato almeno uno dei parametri di ingresso chiave per l’RCR (tossicità stima, stima dell’esposizione).
I dati rilevati determinano quindi una risposta positiva ad entrambe le domande. Il report, focalizzato in special modo sulle sostanze con specifiche proprietà pericolose che dovevano essere registrate entro novembre 2010, ha evidenziato che tra l’evoluzione dei punteggi di rischio e di qualità e i relativi documenti del REACH (fascicoli di registrazione, fascicoli delle procedure di autorizzazione e restrizione) sussiste una diretta relazione.
Info: The REACH baseline study.