ROMA – Come vanno al lavoro gli italiani, quali mezzi prendono abitualmente. Istat ha pubblicato il 4 agosto 2014 i dati relativi agli spostamenti pendolari per motivi di studio o di lavoro, estrapolati dal 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni (2011).
Al 2011 29milioni di italiani, ovvero il 48,6% della popolazione residente ha dichiarato di muoversi per studio o per lavoro. 2,1 milioni di persone in più rispetto al 2001. Due terzi lavoratori, il resto studenti.
I lavoratori rispetto agli studenti fanno più strada, con percentuali più alte per quanto riguarda tragitti all’interno della provincia o della regione di residenza. Gli studenti invece si muovono di più all’interno dello stesso Comune.
Dal 2001 al 2011, sono cresciuti i tempi impiegati per raggiungere una meta. “Nel decennio intercensuario si sono allungati i tempi destinati alla mobilità. Scende sensibilmente la quota di coloro che impiegano “fino a 15 minuti” per raggiungere il luogo di studio o di lavoro (58,7% nel 2001, 55,1% nel 2011) e, in misura più lieve, quella di chi impiega “da 31 a 45 minuti” (8,5% nel 2001, 7,8% nel 2011), mentre aumentano le quote di chi ha tempi di percorrenza tra i 16 e 30 minuti (da 24,8 a 26,4%) e oltre i 45 minuti (dall’8 al 10,7%)”.
Quindi i mezzi di trasporto, utilizzati al 2011 dall’84,2% delle persone che si muovevano per studio o lavoro. Automobile 44,9% (15,9% come passeggero), 13,4% trasporti pubblici o privati collettivi, 3,5% due ruote, 3,3% bicicletta. Le donne utilizzatrici frequenti di trasporti pubblici (6,3% contro 3,1% uomini).
Gli utenti dei trasporti pubblici sono comunque aumentati del 12,9% rispetto al 2001, come dal 2001 al 2011 è aumentato il numero di persone che utilizzano la bicicletta (2,9%), in calo del 4,7% le due ruote e del 16,9% i pedoni.
Per approfondire: spostamenti quotidiani studio o lavoro