ROMA – Da un recente studio realizzato dalla East Carolina University e pubblicato sul British journal of sport medicine è emerso che lavorare pedalando porta giovamento ai professionisti, evitando loro stress e problemi derivanti dalla troppa sedentarietà.
Attraverso piccole bici portatili posizionate sotto le scrivanie di 18 lavoratori per circa 20 giorni, infatti, i ricercatori hanno evidenziato come il loro uso si sia rivelato un buon antidoto contro la sedentarietà senza influire negativamente sul lavoro.
Gli americani però arrivano dopo gli italiani: già nel 2007, infatti, il Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Ufficio di Bilancio del Ministero dell’Economia, presso il Ministero delle Infrastrutture, aveva promosso ‘Movimento come nutrimento‘, progetto nato per ridurre l’aumento degli incidenti dovuti a una sedentarietà eccessiva degli impiegati.
Secondo dati ex Ispesl, infatti, la sedentarietà predispone – soprattutto se associata a cattive abitudini alimentari e al fumo – allo sviluppo di malattie come sovrappeso, obesità, diabete, disturbi cardiocircolatori, insufficienza venosa, osteoporosi, artrite, ipertensione arteriosa, aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, alcuni tumori come cancro al colon e alla mammella tra le donne.
Si stima, inoltre, che circa 2 milioni di decessi ogni anno in tutto il mondo siano causati dall’inattività fisica che favorisce circa il 10-16 per cento dei casi di cancro del colon, della mammella e del diabete e circa il 22 per cento di infarti e che quasi il 60 per cento della popolazione mondiale non riesce a rispettare la raccomandazione di effettuare almeno 30 minuti di attività fisica di intensità moderata al giorno: in questi soggetti il rischio di malattie cardiovascolari aumenta di 1.5 volte rispetto a chi invece riesce a svolgere una moderata attività fisica.