ROMA – Salute e sicurezza sul lavoro – Anno 2013. Pubblicato da Istat un
approfondimento tematico tratto dall’indagine Forze di lavoro, che riporta dati su infortuni sul lavoro, problemi di salute e percezione del rischio rilevati nell’ultimo semestre del 2013.
Prima di elencare i dati, questa la nota metodologia che Istat ha allegato al report, per contestualizzare e comprenderne al meglio le informazioni: “Nel secondo trimestre 2013 all’interno della rilevazione sulle Forze di lavoro è stato inserito il modulo ad hoc Salute sicurezza sul lavoro già somministrato nel 2007. […] La popolazione di riferimento varia nelle tre sezioni del modulo: i quesiti sugli infortuni sul lavoro sono stati rivolti agli occupati e ai non occupati che hanno svolto un lavoro negli ultimi 12 mesi (quindi ipotizziamo i 12 mesi antecedenti l’ultimo semestre del 2013 Nda); i quesiti sui problemi di salute sono stati rivolti a tutti gli occupati e ai non occupati che hanno svolto un’attività lavorativa in passato; i quesiti sull’esposizione ai fattori di rischio solo agli occupati”.
Questi i dati. Nei 12 mesi precedenti l’intervista 714mila persone hanno dichiarato di aver subito un infortunio sul luogo lavoro o nel tragitto casa-lavoro (937mila nel 2007); 2milioni e 282mila persone hanno manifestato problemi di salute causati dal lavoro. Tra le patologie, 59% di natura ossea articolare muscolare, 29,5% schiena, 11,9% di natura psicologica mentale. 17 milioni di occupati hanno dichiarato di percepire rischi sul lavoro. I fattori percepiti maggiormente: movimenti ripetitivi mano braccio (43,6%), infortunio (40,2%).
Tornando ai 714mila infortuni segnalati nei dodici mesi precedenti il secondo semestre del 2013, 531mila sono accaduti sul luogo di lavoro, 193mila sul tragitto casa-lavoro. “Rispetto al 2007 il tasso di infortunio totale è in diminuzione, dal 3,7% al 2,9%; complessivamente hanno dichiarato un infortunio 223mila persone in meno. I dati amministrativi di fonte Inail per il 2013 riportano 695mila infortuni e per gli anni 2007-2013 una variazione degli eventi infortunistici in linea con i dati dell’indagine”.Gli uomini i più colpiti, con il 67,8% de casi, maggiormente nelle fasce d’età, 35-54 anni e 55-64 anni. 91mila i cittadini stranieri (12,7%).
Settori. Per quanto riguarda gli infortuni sul luogo di lavoro, dei 531mila casi, 253mila
sono accaduti a operai. Settori più esposti, agricoltura, edilizia, trasporti, industria, sanità.
Malattie professionali. Ricordando il dato citato in precedenza, ovvero i 2 milioni
282mila occupati e non occupati con precedente esperienza di lavoro che hanno
dichiarato malattie correlabili al lavoro stesso, questi i numeri: “il 59,0% di quanti
soffrono di problemi di salute lamenta un problema osseo, articolare o muscolare; nello specifico gli individui soffrono principalmente di problemi alla schiena (29,5%), agli arti superiori (18,7%) e a quelli inferiori (10,8%) (Figura 2). Problemi di natura psicologica come lo stress, la depressione e l’ansietà sono avvertiti dall’11,9% di quanti soffrono di problemi di salute”.
I numeri sia affiancano alle dichiarazioni riguardanti la percezione dell’esposizione ai rischi, percezione che interessa per il 43,6% movimenti ripetitivo mano-braccio, infortunio 40,2%, problemi alla vista 39%, posizioni dolorose 33,1%, sollevamento carichi 23,9%, polveri gas 18% rumore 18%, 11,9% problemi di natura psicologica. Tra i rischi psicologici, il 25,3% riguarda il carico di lavoro eccessivo o le tempistiche pressanti; il 4,3% prepotenze o vessazioni; minacce 1,5%.
4 occupati su 10 infine hanno dichiarato di percepire una multi-esposizione a fattori di rischio, ovvero un’esposizione contemporanea ad almeno tre rischi, sia fisici che psicologici.
Per approfondire: Istat rapporto salute e sicurezza lavoro
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Leggi: approfondimento Anfos sui rischi sul lavoro