ROMA – Presentato ieri a Roma dall’Ispra il Rapporto rifiuti urbani 2013, documento elaborato dal Servizio rifiuti Ispra con la collaborazione delle Arpa e Apaa, che analizza i dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata nel biennio 2011-12, l’applicazione della tariffa dei rifiuti e i costi del ciclo integrato di gestione.
La produzione nazionale dei rifiuti urbani è in calo. Nel 2011, si è attestata a poco meno di 31,4 milioni di tonnellate, 1,1 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2010 (-3,4%). E un ulteriore calo è mostrato dai dati preliminari relativi all’anno 2012 che hanno evidenziato un ulteriore calo di circa 1,4 milioni di tonnellate (-4.5% rispetto al 2011).
I dati sulla produzione dei rifiuti sono coerenti con il calo del PIL e con il calo dei consumi delle famiglie. Questo può voler dire che maggiore causa della riduzione dei rifiuti è la crisi economica.
In merito alla distribuzione territoriale in termini di produzione pro capite l’Emilia Romagna si è collocata al primo posto: ogni cittadino ha prodotto 637 kg di rifiuti l’anno. A seguire Toscana (614 kg), Valle d’Aosta (605 kg), Liguria (586 kg) e Lazio (582 kg).
La Regione in cui sono stati prodotti meno rifiuti per abitante è la Basilicata seguita da Molise, Calabria e Campania (tutte con meno di 450 kg per abitante). La media nazionale nel 2012 si è attestata a 504 kg. . Era 528 kg nel 2011
La raccolta differenziata ha invece evidenziato un trend in crescita: su scala nazionale è stata pari al 37,7% nel 2011 e al 39,9% nel 2012, anche in questo caso con notevoli differenze geografiche: al Nord la raccolta differenziata ha superato il 50% (Veneto e Trentino Alto Adige rispettivamente il 62,6% e il 62,3%), si è attestata al 32,9% al Centro e al 26,7% al Sud (in Sicilia e Calabria non raggiunge il 15%).
In crescita anche il compostaggio, grazie anche all’incremento della quantità di rifiuti organici raccolti in maniera differenziata. Nel 2011 si è registrato sia un aumento dei rifiuti compostati (+ 4,1% rispetto all’anno 2010), sia un incremento della frazione organica da raccolta differenziata (+4,6%)
Nel 2011 più di 311 mila tonnellate di rifiuti urbani sono state esportate. Si tratta di rifiuti non pericolosi inviati principalmente in Austria, Cina , Ungheria e Germania.
12 milioni di tonnellate (circa il 39% dei rifiuti urbani prodotti), la quantità di rifiuti urbani smaltita in discarica nel 2012, 1,5 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2011 (-11,7%).
Diminuito ulteriormente il numero di discariche per rifiuti non pericolosi. 186 nel 2012, 6 in meno dell’anno precedente. 288 le discariche chiuse dal 2003, di cui 229 al Sud, 43 al Nord e 16 al Centro.
Acnora, 45 gli impianti di incenerimento per rifiuti urbani attivi in Italia nel 2012. La maggior parte al Nord (di cui 13 in Lombardia e 8 Emilia Romagna), 9 impianti al Centro (5 in Toscana, 3 nel Lazio e uno nelle Marche) e 8 al Sud e Isole (Campania 1, Puglia 2, Molise 1, Basilicata 1, Calabria 1 e Sardegna 2).
Nel 2012 è diminuita la quantità di rifiuti inviati a incenerimento (-3,8%). 5,5 milioni di tonnellate i rifiuti complessivamente inceneriti nel 2012, di cui quasi 2,6 milioni di rifiuti urbani indifferenziati, circa 1,9 milioni di tonnellate di frazione secca da trattamento meccanico biologico, 553 mila tonnellate di CSS. Circa 431 mila, le tonnellate di altri rifiuti speciali di cui 23 mila le tonnellate di rifiuti sanitari.
Per quanto riguarda gli aspetti economici della gestione dei rifiuti anche questi variano da Nord a Sud. 29,2 centesimi per un kg di rifiuti il costo medio che però è oscillato tra i 27 centesimi di euro al Nord, 31 al Centro e 32 al Sud.
I costi di gestione dei rifiuti sono stati coperti dalla Tarsu e dalla tassa sui rifiuti per il 94,1%, quota che negli anni si è avvicinata ma ha raggiunto ancora il 100% dei costi prevista dalla normativa vigente.
Per approfondire: Rapporto rifiuti urbani 2013.