BILBAO – Pubblicato dall’EU-OSHA Agenzia Europea per la salute e Sicurezza del lavoro, un volume sui rischi per la salute e le condizioni di sicurezza sul lavoro per chi interviene nelle emergenze: “Emergency services: a literature review on Occupational safety and Health Risks”
La pubblicazione passa in rassegna la letteratura scientifica disponibile e ne trae una quadro della situazione di rischio per la salute e sicurezza cui sono sottoposti gli operatori dell’emergenza.
Gli operatori dell’emergenza sono una categoria che comprende diverse tipologie di lavoratori : dai vigili del fuoco, agli operatori sanitari, ai tecnici, psicologi e militari. Si tratta di una schiera di professionisti e volontari di cui è difficile fare una stima numerica che intervengono in caso di:
- Emergenze quotidiane (quali incidenti stradali, scene del delitto, esplosioni, incendi);
- disastri naturali (alluvioni, uragani, terremoti, eruzioni vulcaniche);
- incidenti rilevanti al settore dei trasporti (incidenti aerei e ferroviari);
- attacchi terroristici e criminali;
- grandi eventi di massa.
La natura del lavoro che gli operatori dell’emergenza sono chiamati a svolgere rende impossibile eliminare totalmente i rischi e spesso rende anche difficile ridurli sensibilmente. Gli operatori del soccorso rischiano la vita operando in emergenza o più spesso sono vittime di incidenti che implicano ferite, ustioni, problemi all’apparato muscolo scheletrico. L’attività che svolgono può inoltre essere messa in relazione con l’insorgenza di tumori, infezioni e seri problemi per la salute mentale.
L’incidenza di infortuni mortali e di incidenti e disturbi alla salute contratti da questi lavoratori dimostrano che le comunità e le grandi aziende non sono realmente preparate all’eventualità di un disastro e che chi opera per il soccorso non è sufficientemente tutelato e non possiede tutta la preparazione necessaria.
A causa dei cambiamenti climatici in atto, della situazione socio-politica globale, della diffusione di aziende a rischio di incidente rilevante in ogni regione del pianeta, si prevede che in futuro le situazioni di emergenza possano aumentare. Questo rende urgente un intervento per migliorare la capacità di affrontarle e di ridurre allo stesso tempo i rischi che gli operatori del soccorso corrono.
Esempi di misure preventive che si possono adottare a livello sia nazionale che internazionale riguardano lo sviluppo di strumenti di coordinamento e cooperazione, l’implementazione di strumenti di comunicazione efficaci e l’introduzione di nuove leggi.
A un livello più locale, anche aziendale, le misure di prevenzione possono prevedere:
- Il potenziamento della capacità di gestire l’emergenza (comunicazione e coordinamento);
- una valutazione dei rischi che tenga conto anche della possibilità di disastri;
- formazione e addestramento adeguati per chi opera in emergenza(quali rischi si possono incontrare sul luogo del disastro, possibili reazioni fisiche e psicologiche, come proteggersi);
- utilizzo di adeguati dispositivi di protezione (per esempio rilevatori di gas e di radiazioni);
- gestione degli aspetti psicologici (pronto intervento psicologico, intervento psicologico post traumatico, supporto psicologico di lunga durata);
- vaccinazioni, sorveglianza sanitaria e promozione del benessere e della salute sul luogo di lavoro per gli operatori del soccorso.
Queste solo alcune delle misure generali da prendere per ridurre i rischi cui è esposto chi opera nell’emergenza ma molto c’è ancora da fare.
Per approfondire: Emergency services: occupational safety and health risks.