CATANZARO – Il laboratorio fisico del dipartimento provinciale di Catanzaro dell’ARPACAL, Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria, ha condotto una ricerca sulla presenza di radon nelle gallerie del nuovo tratto della Strada Statale 106 attualmente in costruzione.
La ricerca, promossa dal laboratorio in collaborazione con lo SPISAL, Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, aveva l’obiettivo di monitorare la salubrità del’ambiente dove operai sono al lavoro da mesi.
Il radon è un gas radioattivo che viene continuamente generato da alcune rocce della crosta terrestre (in particolare lave, tufi, pozzolane ma anche rocce sedimentarie) e che alcuni recenti studi hanno dimostrato essere causa rilevante di tumore polmonare.
L’inalazione di radon ad alte concentrazioni aumenta di molto il rischio di contrarre una neoplasia polmonare: studi effettuati su specifiche categorie di lavoratori (quelli impiegati nel settore minerario) e sulla cittadinanza in genere hanno rilevato che il radon è la seconda causa di cancro al polmone dopo il tabacco.
l’Organizzazione mondiale della Sanita’ attraverso l’IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro, ha quindi inserito il radon nel Gruppo 1 degli agenti cancerogeni conosciuti, pertanto le autorità locali possono e devono ricoprire un ruolo essenziale nel prevenire i danni che questo gas può provocare a cittadini e lavoratori. E’ quindi con quest’ottica che lo studio è stato condotto.
Gli esiti dello studio sono positivi: le gallerie della SS106 dove sono al lavoro gli operai “non presentano alcuna rilevanza radioattiva naturale”. Le misurazioni sono state condotte dai ricercatori Ciconte, Falvo, Pirrone e Foderaro per lo Spisal e dal dott. Procopio, fisico del laboratorio ARPACAL che ha così descritto la ricerca “Lo studio è nato dall’esigenza di monitorare la radioattività naturale in luoghi di lavoro particolarmente a rischio e con una elevata probabilità di concentrazione di radon. L’attività di monitoraggio, finalizzata alla verifica dei livelli di radioattività naturale, ha interessato un tratto di gallerie di circa 2000 m ed è stata così articolata: misure di concentrazione del gas radon in aria e su campioni di acqua provenienti dalla rete di rilevamento delle acque superficiali nell’area interessata dall’opera; misura dell’equivalente del rateo di dose gamma all’interno dei tunnel; misura della radioattività naturale sulle carote prelevate nei terreni di scavo delle gallerie”. I risultati della ricerca hanno passato positivamente il confronto con i parametri fissati a Berlino per garantire la veridicità delle misurazioni e dei risultati ottenuti a livello scientifico.
Importanti risultati questi conseguiti non solo a livello scientifico, per cui la ricerca è stata presentata nell’ultimo congresso della SIMLII, Società Italiana dei Medici e del Lavoro e Igienisti Industriali , ma importante risultato soprattutto per la tutela dei lavoratori per cui le condizioni di lavoro devono sempre essere sane e sicure.
Nel caso i parametri di radioattività fossero risultati oltre la soglia di tolleranza sarebbe state predisposte urgentemente le necessarie misure di protezione, procedendo a implementare i sistemi di aereazione delle gallerie per garantire un sufficiente ricircolo dell’aria sia in fase di scavo che nelle fasi successive in cui il gas permane nell’ambiente di lavoro.