Violenza contro gli operatori sanitari. Martedì 12 marzo, in occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari“, sono stati presentati nella sede del Ministero della Salute, i dati dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie – ONSEPS e dell’Inail. Alla presenenza del ministro della Salute Orazio Schillaci e del commissario Inail Fabrizio D’Ascenzo.
Riportiamo una sintesi dei dati in elenco. Oneps:
- 16mila aggressioni nel 2023;
- 18mila operatori coinvolti;
- donne coinvolte nei 2/3 dei casi;
- in primo luogo infermieri, poi medici e OSS;
- aggressori in maggioranza pazienti e utenti;
- luoghi più a rischio Pronto Soccorso e aree degenza;
- 26% delle aggressioni fisiche e 68% verbale.
- 2.43 denunce di violenza e aggressione nel 2022, +14%;
- in gran parte violenza proveniente da persone esterne ai luoghi di lavoro;
- circa 6mila casi di violenza nel triennio 2020-22, incidenza del 41% sull’intero comparto industria e servizi;
- vittime nel 70% dei casi donne;
- circa il 40% donne tra i 50 e i 64 anni:
- tecnici della salute 41% dei casi, 27% professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, 13% servizi personali e assimilati;
- un terzo dei casi è avvenuto nel Nord-Ovest;
- 59% dei casi ha provocato una contusione.