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Benessere mentale fuori e dentro il lavoro, comunicazione UE

BRUXELLES – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il documento “Conclusioni del Consiglio per il Patto europeo per la salute e il benessere mentale: risultati e azioni future”.

Con il documento  il Consiglio ricorda l’impegno che l’Unione Europea mantiene verso un miglioramento continuo dello stato di salute della popolazione in cui, in accordo ed ottemperanza a quanto deliberato dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanita, sono inseriti anche programmi ed azioni per il benessere mentale. Al riguardo tappa fondamentale è stata nel 2008 l’adozione del “Patto europeo per la salute e il benessere mentale“.

L’Unione ricorda  e riconosce l’importanza della salute mentale per un pieno sviluppo dell’individuo e per la creazione di una societá sana e produttiva.

Il benessere mentale, anche sui luoghi di lavoro é tra le prioritá da conseguire cosí come dichiarato nell’iniziativa faro della “Strategia Europa 2020” chiamata “Un’agenda per nuove competenze e per l’occupazione”, iniziativa in cui si afferma che, per aumentare i tassi di occupazione è necessario tener conto anche della salute fisica e psichica dei lavoratori.

I rischi psicosociali che scaturiscono in malattie mentali quali sindrome da stress, ansia e depressione sono sempre piu frequenti nel mondo del lavoreo ed é necessario pertanto fare fronte alle esigenze delle nuove carriere lavorative che espongono i lavoratori a frequenti transizioni tra lavori sempre piu impegnativi e a nuove forme di organizzazione del lavoro.

Nel documemnto si riconosace la rilevanza sociale delle malattie mentali, la loro gravitá e diffusione e la necessitá di adottare ogni azione per prevenirle e far sí che le persone malate non siano discriminate ed escluse dalla vita lavorativa  e sociale.

Il documento cita poi le cinque conferenze panaeuropee organizzate a partire dal 2009 per approfondire aspetti specifici del problema del benessere mentale: la salute mentale tra i giovani e per i bambini, la prevenzione della depressione e del suicidio, il benessere mentale per le persone anziane, la promozione sociale contro l’esclusione delle persone con problemi di benessere mentale.

In ultimo viene ricordata la conferenza che si é tenuta nei mesi scorsi a Berlino per affrontare il problema del benessere mentale nei luoghi di lavoro (leggi anche Promuovere la salute mentale e il benessere sul luogo di lavoro).

Il Consiglio Europeo invita pertanto tutti gli Stati membri a “rendere la salute e il benessere mentale priorità delle loro politiche sanitarie e mettere a punto strategie e/o piani d’azione sulla salute mentale, compresa la prevenzione della depressione e del suicidio; […]adottare misure contro la stigmatizzazione, l’esclusione e la discriminazione delle persone con problemi di salute mentale e promuovere la loro inclusione sociale e il loro accesso all’istruzione, alla formazione, agli alloggi e all’occupazione;[…] adottare provvedimenti per un maggior coinvolgimento dei settori sanitario e sociale nonché delle parti sociali nel settore della salute e del benessere mentale sui luoghi di lavoro, per sostenere e integrare, se del caso, i programmi gestiti dai datori di lavoro”.

Per conseguire questi risultati il Consiglio invita la Commissione Europea e gli Stati membri a cooperare, a istituire un’azione congiunta nell’ambito del programma di sanitá pubblica dell’UE, a scambiare risultati e metodologie, affrontando il problema non solo da un punto di vista prettamente medico ma anche come vero e proprio problema sociale.

Per approfondire: Conclusioni del Consiglio sul patto europeo per la salute e il benessere mentale: risultati e azioni future – GU 08 luglio 2011 – 2011/C 202/1

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