GINEVRA – È entrata in vigore ieri, 5 settembre 2013, la Convenzione ILO n. 18 Domestic Workers Convention, lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici.
Attualmente, senza contare i minori, sono almeno 53 milioni i lavoratori domestici, un numero in costante aumento nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo. A questa cifra vanno aggiunti circa 10,5 milioni di bambini – la maggior parte di loro minorenni – che lavorano nelle case.
L’83% dei lavoratori domestici è rappresentato da donne.
Otto Stati attualmente hanno ratificato la convenzione, Italia, Bolivia, Mauritius, Nicaragua, Paraguay, Filippine, Sud Africa e l’Uruguay, che a partire dal 5 settembre diventa pertanto legge internazionale vincolante.
Alcuni Paesi in questo stesso periodo hanno approvato nuove leggi o regolamenti per migliorare i diritti del lavoro e i diritti sociali dei lavoratori domestici, tra cui Venezuela, Bahrain, Filippine, Thailandia, Spagna e Singapore. Riforme legislative sono state avviate anche in Finlandia , Namibia, Cile e Stati Uniti. Molti altri hanno avviato il processo di ratifica della Convenzione ILO 189, tra cui il Costa Rica e la Germania.
Tutto questo testimonia che la Convenzione, cui è collegata una Raccomandazione, ha effettivamente iniziato a svolgere il loro ruolo di catalizzatori del cambiamento.
Secondo uno studio dell’ILO del gennaio 2013, Domestic workers across the world, i lavoratori domestici sono impiegati in abitazioni private, spesso senza chiari contratti di occupazione, non registrati ed esclusi dal campo di applicazione della legislazione e dal diritto nazionale del lavoro.
Sono frequentemente sottoposti a condizioni di lavoro deplorevoli, di sfruttamento e di violazione dei diritti umani, spesso pagati meno dei lavoratori in occupazioni simili anche se lavorano più ore, ma fino ad oggi, non potendo beneficiare di protezione legale, non avevano strumenti per opporsi a questo trattamento iniquo.
“L’entrata in vigore della Convenzione 189” – ha dichiarato Manuela Tomei , direttrice del Dipartimento Ilo per le condizioni di lavoro e l’uguaglianza – “invia un segnale forte per più di 50 milioni di lavoratori domestici in tutto il mondo. Spero che sarà anche occasione per mandare un segnale a tutti gli Stati membri dell’ILO e che presto siano sempre di più i paesi che si impegnano a proteggere i diritti dei lavoratori domestici “.
Per approfondire: Landmark treaty for domestic workers comes into force.