LONDRA – Riportato da ETUI e presentato alla Brunel University, Londra, il “Weybridge Report +15 (1996-2011)”, uno studio condotto negli ultimi quindici anni dall’Agenzia europea dell’ambiente EEA in merito agli effetti degli interferenti endocrini, IE, sostanze chimiche che sono presenti nei prodotti alimentari, nei farmaci, nei prodotti per la casa, nei pesticidi e nei cosmetici.
Lo studio evidenzia che all’aumento di esposizione a queste sostanze ha corrisposto un aumento di tumori, di diabete, di obesità, di calo della fertilità e di problemi nello sviluppo neurologico, sia negli esseri umani che negli animali.
Si tratta di sostanze cui siamo sempre più esposti, sia per contatto diretto nell’ambiente che attraverso il cibo che mangiamo o l’acqua che beviamo, e che interferiscono con il sistema endocrino, quindi con la produzione di ormoni, con dirette conseguenze sul sistema nervoso, sul metabolismo e sull’apparato riproduttivo.
La ricerca su tali ostanze è molto difficile. C’è un vasto numero di evidenze che testimoniano gli effetti degli interferenti endocrini sugli animali ma lo studio per quanto riguarda l’uomo è più difficoltosoa soprattutto a causa del fatto che gli effetti sul cervello, sul sistema immunitario, riproduttivo e metabolico a volte restano invisibili fino a diversi anni dopo l’esposizione.
La comprensione scientifica è ulteriormente complicata inoltre dal fatto che gli interferenti endocrini spesso provocano una reazione quando agiscono combinati tra loro, contribuendo insieme a determinare un effetto complessivo. Ciò rende molto difficile per gli scienziati individuare per ogni singola sostanza le soglie al di sotto delle quali non ci sono effetti .
Queste le principali patologie causate dagli IE:
- rischio per il cancro della mammella, l’endometriosi, il fibroma e la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) nelle donne;
- conseguenze sulla qualità dello sperma e determinano in alcune aree geografiche una diffusa riduzione della fertilità maschile (-40%);
- cancro della tiroide, con tassi aumentati tra il 5% (Svizzera) e il 155% (Francia), in particolare in donne, bambini e giovani adulti;
- disturbi dello sviluppo neurologico, quali autismo, disturbo da deficit dell’attenzione e ridotta funzione cognitiva nei bambini;
- tendenza verso un esordio precoce della pubertà nelle ragazze.
Per approfondire:
Increase in cancers and fertility problems may be caused by household chemicals and pharmaceuticals.
The Weybridge+15 (1996–2011) report