DUBLINO – Pubblicatoda Eurofond uno studio realizzato da Hans Dubois, ricercatore Eurofond, sul lavoro in Europa dopo l’età pensionabile.
Nell’Ue il numero di persone che lavorano nonostante abbiano superato l’età ufficiale di pensionamento è in rapido aumento: il tasso di occupazione delle persone di età 65-69 è aumentato dal 8,4 % del 2004 al 11,1% nel 2013 . Circa due quinti di persone di età compresa tra i 65 e gli 80 anni lavorano solo per necessità. Per la maggior parte , però, il lavoro è proseguito per mantenere i contatti con i colleghi e con i clienti, continuare a imparare e contribuire.
Gli anziani che lavorano corrono però il rischio di non poter trarre un vantaggio economico da loro lavoro, quando le pensioni dipendono dal reddito. Sono necessari adeguati interventi legislativi ma anche questi a volte non bastano. In Danimarca una legge del 2008 ha stabilito che i pensionati potessero di guadagnare fino a un determinato importo annuo , senza alcun impatto sulle loro pensioni ma questo provvedimento non ha migliorato i tassi di occupazione degli anziani, che forse non sono stati adeguatamente informati.
Mentre i pensionati possono avere difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro, molti datori di lavoro stanno sempre più apprezzando i vantaggi che derivano dalla loro assunzione, primo fra tutti la lealtà di chi resta al lavoro dopo l’età pensionabile, gli alti livelli di motivazione e la disponibilità a essere flessibili.
Inoltre, le aziende trovano vantaggioso avere una forza lavoro che riflette la società attuale, in cui la percentuale di pensionati è in costante aumento.
Per approfondire: A new working life after retirement.