COPENHAGEN – Pubblicata dall’AEA, Agenzia Europea dell’Ambiente, la relazione Late lessons from early warnings, seconda edizione di un lavoro prodotto dall’Agenzia, che ha analizzato un’ampia gamma di prodotti chimici e di innovazioni tecnologiche al limite dello scandalo ambientale.
Lezioni tardive da allarmi precoci sono quelle che si sono verificate tutte le volte che ricerche e prove scientifiche della pericolosità di prodotti e tecnologie sono stati ignorati, spesso per decenni, in modo consapevole causando disastri ambientali e sanitari.
È questo il caso per esempio del cloruro di vinile, una sostanza chimica usata principalmente per la fabbricazione di PVC. Il livello di esposizione consentito nei luoghi di lavoro in Europa occidentale e negli Stati Uniti è attualmente inferiore a 1 mg / m³, ma dal 1950 fino alla metà degli anni 1970, è stato più di 1000 volte superiore.
Molti lavoratori esposti al cloruro di vinile sono morti di cancro al fegato e altri tumori, come dimostrato da studi epidemiologici effettuati in tutto il mondo.
Altro caso quello dell’uso intensivo per quasi 40 anni del pesticida DBCP (dibromochloropropane) in piantagioni di frutta tropicale (soprattutto banane e ananas) che ha causato infertilità a decine di migliaia di lavoratori. Introdotto sul mercato nel 1955, il DBCP è stato vietato nel 1977 dopo uno studio del governo sulla sua tossicità. Nonostante fosse fuori legge negli Stati Uniti e in altri paesi sviluppati, il DBCP fu ancora utilizzato intensivamente per circa un altro decennio in America Latina, i Caraibi, le Filippine e alcuni Paesi africani.
La relazione dell’AEA invita quindi i governi e gli attori economici principali a imparare da queste tragedie. “Molto di ciò che siamo in grado di imparare dalle storie del passato, errori ambientali e di salute pubblica, è direttamente applicabile al miglioramento della regolamentazione delle istituzioni mondiali ” – scrive Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA, nell’introduzione.
La relazione invita ad adottare una maggiore vigilanza in relazione ai rischi emergenti come le radiazioni, i prodotti geneticamente modificati, i telefoni cellulari e le nanotecnologie e di non sottovalutare le ampie implicazioni per la società di rischi ormai noti come il piombo nella benzina, il mercurio, il fumo di tabacco ambientale e il DDT, nonché le questioni da cui più di recente sono emerse criticità come gli effetti della pillola contraccettiva nella femminilizzazione dei pesci e l’impatto degli insetticidi sulle api.
Per approfondire: Late lessons from early warnings II (PDF, in inglese).