ROMA – Pubblicate online da Epicentro Iss le linea guida Prevenzione primaria del fumo di tabacco del Sistema nazionale linee-guida (Snlg) nate da un progetto del Network Italiano di Evidence-based Prevention (Niebp), in accordo con il Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ccm).
Obiettivo delle linee guida, che sono state stilate seguendo la metodologia descritta nel manuale metodologico Come produrre, diffondere e aggiornare linee guida per la salute pubblica, è individuare gli interventi più efficaci nella prevenzione e contrasto al tabagismo, a partire dalla revisione della letteratura scientifica e tramite il confronto tra esperti.
Il documento fornisce al Sistema sanitario nazionale, e agli altri enti nazionali e regionali interessati al problema, un insieme di raccomandazioni per l’organizzazione e l’implementazione di interventi che agiscano su tutti i livelli suggeriti dalla letteratura scientifica e dalle esperienze di altri Paesi: interventi sui prezzi, sulla disponibilità, divieti e regolamenti, interventi scolastici, familiari e comunitari.
Le linee guida sono destinate a tutti gli operatori, sanitari e non, che hanno un ruolo nella prevenzione. Nello specifico la sezione sugli interventi di popolazione è indirizzata alle amministrazioni nazionali e regionali, mentre quelle sugli interventi familiari e scolastici sono rivolte alle aziende sanitarie e alle direzioni scolastiche. Il volume si rivolge anche a tutto il terzo settore che opera nel campo della prevenzione.
Lo studio, dopo una accurata descrizione dei metodi utilizzati, muove da una panoramica sul tabagismo (Epidemiologia del tabagismo nella popolazione generale, Dipendenza da nicotina e storia naturale del tabagismo, Politiche di controllo del tabagismo) che fornisce dati fondamentali per le strategie di intervento e traccia un quadro di riferimento.
“Il fumo di tabacco è responsabile di circa 71.500 morti all’anno in Italia, pari al 12,5% della mortalità totale. Il fumo è dannoso a ogni età, e il rischio di contrarre una patologia a esso correlata (cardiovascolare, oncologica, pneumologica) è strettamente dipendente dall’età di inizio: un ragazzo che comincia a fumare a 15 anni ha una probabilità tre volte superiore di ammalarsi di tumore rispetto a un individuo che inizia a fumare a 20 anni. Inoltre, è stato dimostrato che l’uso precoce di tabacco è in grado di modificare lo sviluppo polmonare nell’adolescenza con un’induzione precoce della crescita neoplastica. Il tabagismo è considerato una dipendenza patologica in quanto l’ uso di tabacco determina una modificazione definitiva del cervello che rende molto difficile l‘astinenza e, nel caso di cessazioni, esiste un’elevata probabilità di recidive”.
Dalla base di queste considerazioni fisiopatologiche consegue che la prevenzione dell’uso deve essere considerata una strategia prioritaria di contrasto rispetto alla cessazione, e che le azioni preventive devono essere realizzate il più precocemente possibile, prima cioè che siano avvenute le prime sperimentazioni; il tabagismo inoltre è un problema di natura psico-patologica, il cui carattere sociale richiede interventi di prevenzione primaria multidisciplinari, multisettoriali e politiche sanitarie specifiche.
I fattori che determinano la sperimentazione del fumo, e il passaggio tra sperimentazione e dipendenza, sono la disponibilità di prodotti del tabacco (che dipendono dai costi, dalle leggi di limitazione delle vendite e del consumo, ecc) e l’insieme di pressione sociale, influenza e norme sociali. È su questo che si può intervenire a livello di popolazione, in ambito familiare e nel contesto scolastico.
Gli interventi di prevenzione primaria possono agire sulla disponibilità, sull’influenza sociale (interventi normativi) e sulle capacità individuali di gestire la pressione sociale (interventi educativi).
Il testo quindi riporta ventisei raccomandazioni di comportamento, raccolte nei diversi ambiti d’intervento (popolazione, famiglia e scuola) che spaziano dagli interventi normativi sulla tassazione e sul costo delle sigarette alle azioni volte a limitare l’effetto delle scene di fumo nei film.
Nel testo ogni raccomandazione è accompagnata da:
- una sintesi degli aspetti epidemiologici e delle teorie psicologiche e pedagogiche raccolte a livello internazionale;
- norme, protocolli, regolamenti e tutto ciò che esiste a livello di disciplina;
- sintesi delle evidenze scientifiche su cui si basa la raccomandazione e loro valutazione da parte di un gruppo di esperti.
Il volume si chiude con due capitoli che propongono strumenti operativi utili per implementare gli interventi e valutarne gli effetti.
Per approfondire: linea guida prevenzione primaria fumo tabacco.