PESARO – Siglato tra la Provincia di Pesaro e Urbino e la Direzione Territoriale del Lavoro e un protocollo sulle pari opportunità. Protocollo che rinnova l’accordo siglato nel 2007. Il protocollo d’intesa reca le firme della consigliera di pari opportunità della Provincia, Maria Luisa Carobbio, e di Roberto Sabatucci, direttore della Direzione territoriale del lavoro.
In un periodo di crisi e di indebolimento delle garanzie a tutela di lavoratori e lavoratrici l’amministrazione provinciale vuole così proteggere le categorie di lavoratori più a rischio tra cui le donne e i giovani. Il protocollo in sintesi prevede che: in caso di discriminazioni di genere la consigliera di pari opportunità si attiverà dapprima attraverso una conciliazione informale tra le parti. Nel caso l’intervento non fosse risolutivo per far cessare la situazione discriminatoria la consigliera potrà segnalare il caso alla DTL chiedendo un’immediata ispezione. Venendo a contatto con diverse realtà lavorative la consigliera potrà altresì segnalare al DTL casi di irregolarità inerenti il rapporto di lavoro e violazioni in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. Allo stesso modo la DTL nel caso rilevasse casi di discriminazione ne farà pronta segnalazione alla consigliera di pari opportunità sollecitandone l’intervento in forma di colloquio con le parti.
Massima attenzione e collaborazione sarà attivata dalle due istituzioni per verificare le procedure di dimissioni. L’iniziativa voluta dalla consigliera di pari opportunità si sposa con lo sforzo già avviato al riguardo dalla DTL che ha intrapreso un’azione di monitoraggio e creato il “Report per la rilevazione statistica delle dimissioni”, strumento tramite cui si intende verificare la reale dinamica che ha portato il lavoratore a chiedere le dimissioni volontarie e indagare sulla reale spontanea volontà di questo di lasciare il lavoro.
Altre situazioni critiche cui si darà particolare attenzione riguarderanno la maternità e i congedi parentali. I due organismi vigileranno pertanto su eventuali casi di mancata concessione del part time, di demansionamento al rientro dal congedo di maternità o dimissioni volontarie in periodo di divieto di licenziamento.