ROMA – Pubblicato da CCM Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, il resoconto del progetto “Prevenzione della depressione e del suicidio: programma di intervento integrato con il coinvolgimento dei Medici di medicina generale”
Il progetto, conclusosi nell’aprile scorso, ha coinvolto gli operatori sanitari di medicina generale in interventi volti a migliorare il riconoscimento precoce e il trattamento appropriato della depressione.
La depressione per l’OMS si prospetta come la seconda causa di disabilità a livello mondiale. Questa la proiezione per il 2020, scenario che determina l’urgenza di approntare strumenti efficaci e di infornare e formare in modo adeguato i medici di base che spesso sono i soli ad avere contatto con persone affette da depressione e a rischio di suicidio. Le ultime ricerche mostrano che 9 depressi su 10 vengono esclusivamente trattati da medici di medicina generale e che i due terzi delle persone suicide, nelle quattro settimane precedenti all’atto del suicidio sono entrati in contatto con il loro medico di base. Urgente quindi far sì che questa categoria di medici sia pronta a trattare questi casi, segnalarli, seguirli e inviarli da specialisti.
Il progetto, condotto dal Centro studi e ricerche in psichiatria della ASL2 di Torino, nell’arco di due anni ha ricevuto un finanziamento di 100.000 euro grazie a cui sono state realizzate le seguenti azioni:
- incontri del comitato scientifico e del comitato esecutivo;
- percorso di revisione della letteratura sui temi del riconoscimento precoce e della gestione della depressione nella medicina generale e sull’efficacia degli strumenti di screening per l’identificazione del rischio di suicidio nella medicina generale;
- definizione del contesto dei gruppi di cure primarie;
- protocollo operativo e diffusione del progetto;
- formazione ai gruppi di cure primarie;
- screening di popolazione sulle patologie depressive;
- monitoraggio suicidi e gesti autolesivi.
Per approfondire: conoscere la depressione.